Le agenzie di rating non sono infallibili

Le agenzie di rating non sono infallibili

 

Le agenzie di rating che si permettono di darci pagelle e di suggerirci addirittura chi dobbiamo votare alle prossime elezioni non sono affatto infallibili.

 

Rinvio a giudizio della Procura di Trani di cinque responsabili di Standard & Poor’s e di due di Fitch.

 

Per la procura il giudizio sul sistema bancario era « errato »  e addirittura « esattamente contrario »  alla situazione reale.

 

Standard & Poor’s e Fitch hanno « manipolato »  il mercato diffondendo un’informazione tendenziosa e distorta sull’affidabilità creditizia dell’Italia. Causando una «destabilizzazione dell’immagine del nostro paese sui mercati, un deprezzamento dei titoli di stato »  e « un indebolimento dell’euro »

 

Per saperne di più cercate :

 

Agenzie di rating, procura di Trani

Economia , , , , , , ,

Difesa del lavoro e abrogazione finanziamento pubblico ai partiti

Difesa del lavoro e abrogazione finanziamento pubblico ai partiti

Referendum al via!

 

Difesa del lavoro e abrogazione finanziamento pubblico ai partiti

Referendum al via!

 

Sabato 13 ottobre è partita in tutta Italia la campagna referendaria per la raccolta delle firme per 4 referendum, due per difendere il lavoro e 2 per ridurre i privilegi della casta.

Servono almeno 500.000 firme, ma noi vogliamo raccoglierne molte di più e chiediamo a tutti i cittadini di darci una mano e partecipare in prima persona in questa importante campagna per la difesa dei diritti e della democrazia.

 

A partire da martedì 30 ottobre sarà possibile raccogliere le firme anche nei Paesi Bassi, a Amsterdam, presso il

 

Consolato Generale d’Italia

Vijzelstraat, 79

Amsterdam

 

Orari di apertura:

da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12

e il mercoledì anche dalle 14 alle 16.

 

Il primo e l’ultimo giovedì del mese il Consolato è chiuso al pubblico.

 

  • Possono firmare tutti gli elettori italiani iscritti all’AIRE del Consolato Generale di Amsterdam.
  • Per firmare basta un documento di riconoscimento.
  • Non possono firmare gli italiani presenti in Olanda per turismo o gli iscritti presso un altro Consolato.
  • Le firme devono essere raccolte entro e non oltre martedì 18 dicembre p.v.

 

1)      Foglio bianco

Referendum  per  l’abrogazione delle modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, dopo che la riforma Fornero ha cancellato la norma che imponeva il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa o giustificato motivo.

 

2)      Foglio azzurro

Referendum per l’abrogazione dell’articolo 8 della finanziaria dell’agosto 2011 con cui viene introdotto il principio della deroga alla contrattazione nazionale, consentendo di bypassare la contrattazione su diritti anche importanti come l’orario di lavoro, i contratti a termine, l’inquadramento del personale.

 

3)      Foglio giallo

Referendum per abrogare il finanziamento pubblico ai partiti. Dopo il referendum del 1993 (quando oltre il 90% degli italiani reclamò l’abrogazione del finanziamento pubblico) i partiti si limitarono, sfacciatamente, a modificare il nome con cui indicare questa cascata di denaro. Così si passò dal “ finanziamento pubblico” ai “rimborsi elettorali”. Cosa vogliamo fare attraverso il referendum?
Cancellare totalmente, senza se e senza ma, ogni forma di trasferimento di soldi pubblici ai partiti.

Una firma per dare precedenza ai bisogni dei cittadini rispetto ai vizi della Casta.

 

4)      Foglio rosa

Referendum per l’abrogazione della diaria ai parlamentari

Cosa è accaduto fino ad oggi alla Camera e al Senato?
I parlamentari italiani si sono dotati di privilegi che ne fanno tra i più pagati al mondo. Occorre un taglio netto ai loro compensi, a maggior ragione in presenza delle difficoltà economiche che stanno strangolando gli italiani. È paradossale che politici tra i meno produttivi d’Europa restino super-pagati. Cosa vogliamo fare attraverso i referendum?
Azzerare la cosiddetta “diaria”, che di fatto rappresenta un’integrazione al compenso riconosciuto ai parlamentari: circa 3.500 euro al mese. Cancellare, inoltre, le norme che rendono l’indennità mensile esente da ogni tributo e ne impediscono il sequestro o il pignoramento.
Una firma per scardinare i privilegi della Casta parlamentare.

 

 

Per maggiori informazioni

 

idv.olanda@gmail.com

 

www.referendumlavoro.it

www.antoniodipietro.com

www.italiadeivalori.it

 

Referendum , , , , , , , ,

Sì all’Europa dei cittadini !

Sì all’Europa dei cittadini !

Sono fortemente europeista e non credo che si possa o si debba uscire dall’euro.

 

Tuttavia l’Europa in cui credo è un’Europa dei cittadini, in cui il processo decisionale passa attraverso la democrazia delle istituzioni direttamente elette dai cittadini, in primo luogo il Parlamento europeo che elegge un proprio governo e che governa veramente su tutta l’Europa per la durata del mandato elettorale e risponde all’unico compito di difesa degli interessi e dei diritti di quasi 400 milioni di cittadini.

 

Sono fortemente contraria alla attuale degenerazione del processo decisionale in Europa, che avviene quasi solo a porte chiuse, tra rappresentanti governativi e tecnici spesso neppure eletti dai cittadini.

 

Non è questa l’Europa che vogliamo.

L’europa delle lobby finanziarie e imprenditoriali.

L’Europa degli accordi segreti intergovernativi che hanno ripercussioni fortissime su milioni di cittadini. Sono fortemente contraria alla creazione di organi privatistici con poteri immensi e immunità (impunità) totale. Questa forma di governo non è democratica, non è civile, somiglia molto a una dittatura di un’elite finanziaria di  tecnici con poteri enormi e incontestabili.

 

Siamo ancora in tempo per unirci insieme nello sforzo di una costruzione dell’unione politica che può realizzarsi solo rafforzando i poteri del Parlamento europeo, a cui spetta l’iniziativa legislativa e la decisione finale su tutte le politiche europee, anche quella finanziaria.

 

Non possiamo delegare il potere finanziario ai mercati globali o a organismi non democratici come l’ESM.

 

Voglio un Parlamento europeo in cui siedano partiti veramente europei e non federazioni di egoismi nazionali e particolaristici come avviene oggi. Questi partiti europei devono ancora nascere. La grande sfida per noi è proprio questa.

 

Dare vita a un partito che non difenda gli interessi degli italiani o degli spagnoli o degli olandesi, ma di tutti i cittadini dei 27 paesi della UE.

 

Per finire voglio sottolineare l’importanza vitale della questione morale: è inaccettabile che i governi della UE facciano affari e stringano accordi di cooperazione commerciale con paesi che sistematicamente violano i diritti dell’uomo, che sistematicamente imprigionano e perseguitano chi non obbedisce al pensiero unico dei propri governanti.

 

E’semplicemente inaccettabile e indegno per chi crede nei valori fondamentale della società civile.

Se dovessi essere nuovamente candidata in Italia dei Valori, il mio impegno sui temi di cui sopra sarà totale.

 

 

 

Europa dei cittadini , , , , , , , , , , , ,

Perché i media (non solo italiani) ignorano l’ESM?

E’ veramente strano che giornalisti professionisti ed esperti in materie economiche “dimentichino” sistematicamente di spiegare ai cittadini cos’è l’ESM e cosa comporterà a breve termine per il nostro paese. Come si spiega tutto ciò?

Non è paradossale che dobbiamo pensarci noi blogger e attivisti politici a informare su questi temi di scottante attualità?

Perché i media subiscono dei misteriosi black out quando devono informarci su questi temi?

A questo proposito vi segnalo con piacere la mia intervista di stasera al sen. Elio Lannutti, di Italia dei Valori, politico, saggista e giornalista. Presidente dell’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi).

I temi che tocca sono uno più scottante dell’altro, la rischiosità dell’ESM, gli scandali della manipolazione del Libor e dell’Euribor, i conflitti di interesse e la perdità di credibilità delle famose agenzie di rating, quelle che vengono a darci le pagelle e a dirci come dobbiamo votare secondo loro…le intercettazioni dell’inchiesta di Trani sulle stesse agenzie di rating..

Vi sembrano temi secondari? A me no.

Vi invito ad ascoltare cosa dice Elio Lannutti a questo link:

http://www.salto.nl/streamplayer/wereldfm_ondemand.asp?y=12&m=09&d=24&t=2000&s=0

 

 

Economia , , , , , , , , , , , , , ,

La democrazia vale più delle pagelle di Moody’s

La democrazia vale più
delle pagelle (interessate) di Moody’s

 

 

Sulla democrazia non si
discute e non si negozia, le agenzie private rispettino i valori fondanti della
società civile.

 

La democrazia
rappresentativa sancita dalla Costituzione è un valore su cui non si discute,
un valore che non può in nessun modo essere definito come “rischio”.

 

Capisco che l’agenzia
privata Moody’s valuti le speriamo ormai sempre più prossime elezioni italiane
come un fattore preoccupante per i potenziali investimenti speculativi dei
propri azionisti. E’compensibile, ma l’interesse di privati non può in alcun modo
prevalere sui diritti costituzionali di 60 milioni di italiani.

 

Tra l’altro va detto che
Moody’s, che ora vuole declassare i rating dei titoli di stato italiani da A3
aBaa2, aveva dato un rating di massima affidabilità,
tripla A, alla Banca Lehman Brothers, fino a poco tempo prima della
bancarotta, malgrado l’amministratore della banca Richard Fuld avesse da tempo
presentato dei falsi bilanci e malgrado si sapesse che negli ultimi dieci anni
aveva versato 300 mila dollari a deputati e senatori del congresso americano
per corromperli.

 

Per di più l’agenzia Moody’s è attualmente
sotto inchiesta insieme a Standard & Poor’s, per aver manipolato il
mercato con dati falsi sui titoli tossici.

 

Inoltre Moody’s alla pari di altre agenzie,
viene pagata dalle stesse società su cui è chiamata a esprimere giudizi di
redimibilità. Allo stesso modo le banche e i gruppi finanziari investitori, i fondi
privati
, nelle agenzie si servono degli stessi rating con cui acquistano
prodotti finanziari sul mercato.

 

Da una agenzia privata,
che ha interessi privati legati alle stesse società che la finanziano non
possiamo accettare pagelle che si permettano di mettere in discussione i nostri
diritti.

 

Speriamo che le elezioni
in Italia ci siano prima possibile e vorrei invitare tutti a partecipare,
candidarsi, impegnarsi in prima persona nella campagna elettorale perché
possiamo sicuramente superare la crisi affrontando i veri problemi che
bloccano veramente lo sviluppo e la crescita: la corruzione, l’evasione e
l’elusione fiscale, i costi della politica e le esternalizzazioni che affossano
il bilancio pubblico.

 

Difendiamo la democrazia
dai privati che vorrebbero commissariarcela.

 

 

 

Economia , , , , , , , , , , , ,

Scuola dei Valori a Spoleto 20-22 luglio 2012

 

Scuola dei Valori

Seminario di formazione politica IdV

Merito, eccellenza, etica ed impegno
civile

 

Spoleto 20-22 luglio 2012

Casa di ospitalità San Ponziano

www.sanponziano.it

 

Dal 20 al 22 luglio 2012 si terrà a Spoleto
(PG) una master class di formazione politica per attivisti, iscritti e
aspiranti candidati IdV. Ai lavori parteciperanno come formatori gli onn.
Antonio Borghesi, Stefano Pedica e Elio Lannutti che illustreranno tra l’altro
il programma di governo di IdV per le prossime elezioni politiche del 2013.
Obiettivo del seminario è la formazione di candidati e attivisti (scuola di
politica).

 

L’incontro è promosso e curato dalle sezioni IdV di Amelia e Terni. Coordinatori del progetto sono Tommaso Filidei, Giuseppe Laudi, Alessandra Ruffini e Luca Ghista, che ricoprono funzioni dirigenziali nella struttura del partito a livello locale. La progettazione formativa è di Silvia Terribili, referente IdV per i Paesi Bassi e per due volte candidata
alle elezioni politiche per la circoscrizione Europa (più di 1000 preferenze spalmate
in tutta Europa in entrambe le consultazioni elettorali)

Durante i lavori verrà presentato il programma di governo di IdV e in particolare si discuterà della diversità di IdV : valori etici condivisibili e non negoziabili. Altri temi saranno l’Europa che non c’è, la crisi dei debiti privati degli operatori finanziari che ha
provocato la crisi dei debiti pubblici e l’ introduzione della Tobin Tax (tassa
sulle transazioni finanziarie) a livello europeo.

L’on. Borghesi illustrerà le proposte per una manovra di finanza pubblica 2012-2015 che contiene la riduzione dei costi della politica e delle spese ordinarie delle Pubbliche Amministrazioni, misure fiscali, l’azzeramento del deficit entro l’anno 2014, la riduzione carichi fiscali che pesano sulle imprese e le famiglie e la riduzione dello stock del debito in 4 anni di 95 miliardi di euro. L’on. Lannutti ci parlerà tra l’altro dell’ESM, della situazione
eeconomica mondiale e ruolo della finanza, dei derivati OTC, delle banche di
affari e delle agenzie di rating, dell’oligarchia finanziaria che sta
diventando padrona dell’universo e l’on. Pedica ci parlerà della problematica
dei rifiuti e ragioneremo su un programma volto a realizzare a livello locale il
massimo della differenziata e del compostaggio dei rifiuti organici verso
l’obiettivo rifiuti zero.

Nella giornata di domenica si discuterà sui progetti per Terni e Amelia e sulla preparazione della ormai prossima campagna elettorale in cui IDV deve puntare a un grande risultato elettorale, a riconquistare al voto quel 45% di elettori che si astiene e perché no alla partecipazione al prossimo governo.

Domenica pomeriggio è prevista la discussione sulle proposte di coordinatori, referenti e attivisti di IdV su diversi temi tra cui la proposta di primarie interne di IdV volte a ridare alla base degli iscritti la facoltà di candidare, candidarsi e decidere l’ordine di lista.

Ci si occuperà inoltre di delineare una proposta di profilo ideale del candidato di Idv quali devono essere le sue competenze, di cosa si deve occupare, cosa deve studiare e imparare, come deve essere reclutato e si ragionerà sull’organizzazione di Idv, situazione attuale, e proposte per il futuro.

 

Coordinamento Terni

Contattare :

alessandraruffini@gmail.com

 

Coordinamento Amelia

Contattare :

lucaghista@libero.it

 

Coordinamento generale progetto :

idv.olanda@gmail.com

www.silviaterribili.org

www.youtube.com/idvolanda

Formazione politica , , , , , , , , , ,

L’euro è stato un errore

Secondo Paul Krugman, autorevole economista americano, Premio Nobel per l’Economia l’euro è stato un errore.

Krugman ritiene che sarebbe stato meglio non partire mai con l’euro. Senza avere una solida unione di bilancio è praticamente impossibile far funzionare una moneta unica.

La situazione dell’euro è estremamente critica e una possibile soluzione potrebbe essere quella di una inflazione molto più alta in tutta l’Eurozona. Alternative non ci sono. L’obiettivo dell’unione di bilancio si può raggiungere, ma ci vorrà molto tempo.

Sarebbe stato meglio pensarci bene prima di lanciarsi in questa donchisciottesca avventura.

 

Krugman è un sostenitore delle teorie neokeynesiane, secondo cui gli stati possono utilizzare attivamente la spesa pubblica per ammortizzare la congiuntura economica e
scongiurare una crescita eccessiva o una recessione estrema. Il keynesismo
sostiene l’interventismo dello stato, in contrapposizione netta con il neoliberismo
dominante, che vorrebbe ridurre l’intervento dello stato ai minimi termini. E tra
essere governati dallo stato o dai mercati (speculativi) preferisco di gran
lunga lo stato e le sue istituzioni democratiche elette dai cittadini. I
mercati non li elegge nessuno e soprattutto nessuo può mandarli a casa alla
scadenza del mandato elettorale.

 

I Keynesiani hanno avuto ragione su tutti i fronti. La disciplina di bilancio non è  la panacea per uscire dalla crisi e forse la sta addirittura aggravando. La politica di mera austerità sta dimostrando il suo fallimento.

 

Non solo, ma il risveglio dalla luna di miele dell’avventura euro è veramente tragico. Improvvisamente ci troviamo un commissario europeo Olli Rehn, che ha il potere di imporre agli stati dell’eurozona direttive in campo economico ed ha pronte nel cassetto le
sanzioni da irrogare agli stati membri inadempienti. A Irlanda, Portogallo e Grecia
si dice semplicemente che devono eseguire senza fiatare gli ordini della Trojka,
FMI, BCE e Commissione europea.

 

Niente discussioni, se volete restare dentro l’euro dovete obbedire.

 

All’Italia si danno 4 comandamenti, di cui in realtà 3 sarebbero sacrosanti a mio avviso e molto condivisibili ma al momento praticamente inascoltati dal governo “tecnico”
italiano:

 

1)      Lotta alla disoccupazione giovanile, all’abbandono
scolastico e favorire la mobilità nel lavoro

2)      Combattere l’evasione fiscale

3)      Ridurre il peso delle pratiche amministrative

4)      Sviluppare un piano per liberalizzare i servizi

 

Vi risulta che il nostro governo al momento si occupi con successo e forte decisionalità di queste 4 priorità?

 

Per concludere, direi che dobbiamo prendere umilmente e pubblicamente atto dell’errore che è stato forzare l’ingresso nell’euro di quei paesi che chiaramente non avrebbero potuto
rispettare i parametri economici tarati su misura sulle monete forti di
Germania e Olanda. Ora che il danno è fatto dovremmo ammettere il fallimento
delle utopie neoliberiste, smarcarci dalle imposizioni folli dei mercati
speculativi e tornare a più sensate logiche keynesiane.

Puntiamo a una maggiore integrazione politica degli stati dell’Unione, a un rafforzamento del Parlamento europeo e degli organismi democraticamente eletti, basta con le
modalità intergovernative e pausa di riflessione. Resettiamoci.

Tanto i mercati finanziari non si contenteranno mai, sia che ci buttiamo a capofitto nell’austerity o che stimoliamo artificialmente la crescita, continueranno a speculare sulle nostre economie, sulle nostre bancarotte possibili, sulla nostra vita.

 

Vogliamo farci governare dai mercati finanziari? No, torniamo al buon senso. Verso un’Europa dei cittadini, che costruisce una vera politica comune, basata sulla democrazia e
sulla civiltà e non sull’usura.

 

Economia , , , , , , , , , , , ,

Basta soldi ai partiti, domani presentiamo le firme

Ce l’abbiamo fatta.

Domani consegneremo alla Camera le firme dei cittadini per una legge di iniziativa popolare contro il finanziamento pubblico ai partiti, i cosiddetti rimborsi elettorali.

Basta soldi ai partiti, soprattutto in un momento in cui ai cittadini vengono chiesti sacrifici su sacrifici per una crisi finanziaria di cui non sono in alcun modo
responsabili.

Non è colpa nostra se i governi degli ultimi venti anni hanno continuato a far lievitare il debito per pagare i costi della casta dei politici e i costi della corruzione. Non è colpa
nostra se i grandi evasori evadono ed eludono sistematicamente le tasse. Non  è colpa nostra se le banche hanno fatto investimenti sbagliati come quelli nei mutui subprime col miraggio di guadagnare di più profittando del rischio.

Non è accettabile che i mercati finanziari decidano del nostro futuro e che i parlamenti deleghino a privati la gestione della politica economica di uno stato sovrano.

Che la politica torni a occuparsi del bene comune e a difendere i cittadini che chiedono ai politici di rappresentare i loro interessi.

Domani dimostreremo ai cittadini che Italia dei Valori fa sul serio e i partiti non sono tutti uguali.

Un grazie di cuore a tutti quelli che in tempo record invece di andare al mare sono stati in mezzo alla gente e hanno raccolto le firme e lo sdegno dei cittadini gabellati e
gabbati.

Ho avuto il piacere di collaborare da vicino al banchetto di Terni e qui vi offro un assaggio di questa bellissima esperienza.

http://www.youtube.com/watch?v=r6hJDMRjfZs&list=UUqE6d1OvfMfUDNuDZ-RhudA&index=1&feature=plcp

Economia , , , , , , , , ,

Privatizzazione delle tratte ferroviarie: a chi serve?

Privatizzazione delle tratte ferroviarie:

che ci guadagnano i cittadini?

 

 

 

A che cosa serve la liberalizzazione di alcune tratte ferroviarie se ci ci
sono vantaggi zero per i viaggiatori/utenti/cittadini?

I prezzi della Nuovo Trasporti Viaggiatori “Italo” di Montezemolo sono
praticamente allineati su quelli di Trenitalia. Dov’è la tanto sbandierata concorrenza
e promozione del libero mercato se si crea un cartello di prezzi tra pochissimi
competitori (due al momento)?

Che farà la Commissione europea? Impedirà il cartello oppure qualcuno
pagherà qualche multa e si continuerà a infrangere il principio sacrosanto del
libero mercato, in nome del quale però gli stati nazionali devono rinunciare
alla loro sovranità, e a qualsiasi forma di sostegno delle proprie imprese e dell’occupazione
interna.

Colmo dei colmi, si pretende che uno stato cresca economicamente mentre gli
si tolgono tutte le possibilità di crescita economica, difesa del mercato
nazionale, svalutazione della moneta, incentivi all’industria e alle imprese nazionali,
mantenimento del monopolio statale sui settori redditizi come ad esempio le
tratte ferroviarie veloci.

In questo modo l’unico vantaggio della liberalizzazione o meglio
privatizzazione tout court di un settore redditizio per lo stato, va ai privati,
anzi a un solo privato e lo stato perde introiti.

Allo stato rimarrà l’incombenza delle linee meno redditizie , ma necessarie
per la mobilità di base del cittadino a meno che non si voglia forzatamente
ricacciare nelle auto private tutti i pendolari. A tutto svantaggio dell’ambiente
con maggiore consumo di energia, aumento dell’inquinamento atmosferico e
produzione di CO2.

Questo sviluppo è disastroso. Non aiuta il libero mercato. Lascia
indisturbati i cartelli.Toglie introiti allo stato. Non serve ai cittadini perché
non gli offre sostanziali diminuzioni dei prezzi.

Si può essere favorevoli alle liberalizzazioni solo se aiutano veramente la concorrenza e la competitività, se servono solo a togliere introiti allo stato e non abbassano il prezzo ai cittadini  sono controproducenti e dannose per la collettività. Questo tipo di privatizzazioni favorisce solo i gruppi di interesse privato e impedisce la crescita economica di un paese. Se fossimo veramente paladini del libero mercato dovremmo smascherare subito queste pseudoliberalizzazioni.

 

 

Economia , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Scuola di Politica con Antonio Borghesi

Scuola di Politica
con Antonio Borghesi

 

 

Si è conclusa con grande successo la Scuola dei Valori di Amsterdam con   l’on. Antonio Borghesi, Professore ordinario di economia e gestione delle imprese, parlamentare dell’Italia dei Valori. Rieletto nel 2008, membro della V Commissione della Camera per il Bilancio, Tesoro e Programmazione.

 

Molto interessanti e attuali i contenuti della lezione interattiva del prof. Borghesi
sui temi più scottanti dell’economia, come il crollo della crescita in Italia negli ultimi 15 anni, l’assoluta necessità di azzerare un debito pubblico che produce da solo 70 miliardi di euro all’anno di interessi da pagare, l’iniquità dell’aumento delle tasse indirette come l’Iva che con il suo 23% a partire dal settembre graverà in modo ancora
più pesante sui cittadini e deprimerà ulteriormente il loro potere d’acquisto che del resto non ha fatto altro che ridursi progressivamente da 15 anni ad oggi.

 

Cosa fare per introdurre finalmente il concetto di meritocrazia nella nostra società
italiana, per far sì che le capacità, la produttività oggettiva e la competenza vengano finalmente riconosciute?

Come fare per essere liberali in economia, ma socialisti nel welfare? Come costruire un “capitalismo democratico” ispirato a quello dei paesi nordici dove non c’è contrapposizione tra capitale e lavoro? Come ristabilire chiarezza nel settore bancario, innanzitutto separando giuridicamente le banche d’affari dalle banche di
investimento, quelle che dovrebbe dare crediti alle imprese per permettergli di sopravvivere.
E dovremmo anche ragionare sulla natura stessa delle banche italiane, checomunemente si ritengeno enti privati e invece, di fatto, sono società semipubbliche partecipatedagli enti
locali. Questo sposta e di molto la strategia di politica economica-finanziaria
nel nostro paese.

Una lezione di alto livello seguita da un gruppo di coordinatori, referenti e attivisti
politici provenienti da Belgio, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi.

Alla lezione
politica ha fatto seguito un dibattito sulle politiche dell’Italia nei
confronti dell’estero, quindi ristrutturazione e accorpamento di istituzioni per risparmiare e razionalizzare l’attività di promozione dell’Italia all’estero, ruolo e funzione dei Comites e CGIE.

In particolare di quest’ultimo va valutata seriamente la necessità in un momento in cui ai
cittadini vengono chiesti sacrifici enormi. Prima di chiudere sedi come consolati o istituti di cultura, forse varrebbe la pena eliminare organismi che soltanto per il loro funzionamento richiedono importi di circa 6 milioni di euro.

Si è parlato inoltre di organizzazione del partito all’estero. Idv è un partito giovaneche si sta strutturando, cercando di essere più efficace senza scadere nella burocrazia che affligge
tanti altri partiti più consolidati e deprimere la capacità propositiva e partecipativa.
Le idee devono essere incoraggiate e c’è un grande bisogno di crescere politicamente e
imparare cose nuove.

 

Da un lato quindi va evitata una eccessiva burocratizzazione, ma c’è anche la necessità di
regole e soprattutto trasparenza nelle scelte e possibilità di partecipazione per tutti gli
iscritti. Largo spazio inoltre a chi vuole essere qualcosa di più di un semplice
iscritto, ma vuole partecipare, organizzare eventi e incontri, altre scuole di formazione politica. Fortunatamente, grazie a internet e ai gruppi di posta elettronici, Idv ha la
possibilità di interagire e lasciare anche ampio spazio al brainstorming, da cui
sicuramente nasceranno idee nuove da concretizzare in futuro.

 

Nella 3 giorni di discussioni e incontri informali si è anche parlato del candidato ideale di
Idv, di proposte di primarie interne per responsabilizzare di più gli iscritti e dargli la
possibilità di candidare e candidarsi, di proposte di reddito minimo europeo garantito, e di un maggiore impegno dell’Europa nel sostenere i popoli del Mediterraneo che con grande fatica cercano di emanciparsi dalle dittature.

Le idee non mancano, Idv estero si prepara con grande entusiasmo e voglia di governo alla prossima campagna elettorale. Per sconfiggere in primo luogo l’antipolitica e
l’astensionismo che omologando tutti i politici a casta, di fatto avalla la dittatura economica del più forte, cioè quella dei governi più succubi ai mercati finanziari speculativi, di quelli che difendono ancor meno l’interesse dei cittadini.

Libertà è partecipazione, e quindi per diventare i lobbyisti dei cittadini nelle
istituzioni che contano dal Comites, al Comune, al Parlamento italiano ed europeo, dobbiamo rafforzare le nostre conoscenze in materia di economia e le nostre proposte di contromanovra di governo.

Per poterle difendere adeguatamente quando dovremo proporle ai cittadini.

 

Per saperne di più:

www.antonioborghesi.it

http://www.italiadeivalori.it/images/documenti/contromanovra%20-%20c%204557%20-%20testo%20bozza-11-08-2011.pdf

 

La Scuola dei Valori partita da Amsterdam continua con nuovi appuntamenti già a partire dai prossimi mesi. Un grazie sentito a Antonio Borghesi e a tutti coloro che hanno
partecipato a questa master class.

 

Economia , , , , , , , , , , , , , , ,