Scuola di Politica
con Antonio Borghesi
Si è conclusa con grande successo la Scuola dei Valori di Amsterdam con l’on. Antonio Borghesi, Professore ordinario di economia e gestione delle imprese, parlamentare dell’Italia dei Valori. Rieletto nel 2008, membro della V Commissione della Camera per il Bilancio, Tesoro e Programmazione.
Molto interessanti e attuali i contenuti della lezione interattiva del prof. Borghesi
sui temi più scottanti dell’economia, come il crollo della crescita in Italia negli ultimi 15 anni, l’assoluta necessità di azzerare un debito pubblico che produce da solo 70 miliardi di euro all’anno di interessi da pagare, l’iniquità dell’aumento delle tasse indirette come l’Iva che con il suo 23% a partire dal settembre graverà in modo ancora
più pesante sui cittadini e deprimerà ulteriormente il loro potere d’acquisto che del resto non ha fatto altro che ridursi progressivamente da 15 anni ad oggi.
Cosa fare per introdurre finalmente il concetto di meritocrazia nella nostra società
italiana, per far sì che le capacità, la produttività oggettiva e la competenza vengano finalmente riconosciute?
Come fare per essere liberali in economia, ma socialisti nel welfare? Come costruire un “capitalismo democratico” ispirato a quello dei paesi nordici dove non c’è contrapposizione tra capitale e lavoro? Come ristabilire chiarezza nel settore bancario, innanzitutto separando giuridicamente le banche d’affari dalle banche di
investimento, quelle che dovrebbe dare crediti alle imprese per permettergli di sopravvivere.
E dovremmo anche ragionare sulla natura stessa delle banche italiane, checomunemente si ritengeno enti privati e invece, di fatto, sono società semipubbliche partecipatedagli enti
locali. Questo sposta e di molto la strategia di politica economica-finanziaria
nel nostro paese.
Una lezione di alto livello seguita da un gruppo di coordinatori, referenti e attivisti
politici provenienti da Belgio, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi.
Alla lezione
politica ha fatto seguito un dibattito sulle politiche dell’Italia nei
confronti dell’estero, quindi ristrutturazione e accorpamento di istituzioni per risparmiare e razionalizzare l’attività di promozione dell’Italia all’estero, ruolo e funzione dei Comites e CGIE.
In particolare di quest’ultimo va valutata seriamente la necessità in un momento in cui ai
cittadini vengono chiesti sacrifici enormi. Prima di chiudere sedi come consolati o istituti di cultura, forse varrebbe la pena eliminare organismi che soltanto per il loro funzionamento richiedono importi di circa 6 milioni di euro.
Si è parlato inoltre di organizzazione del partito all’estero. Idv è un partito giovaneche si sta strutturando, cercando di essere più efficace senza scadere nella burocrazia che affligge
tanti altri partiti più consolidati e deprimere la capacità propositiva e partecipativa.
Le idee devono essere incoraggiate e c’è un grande bisogno di crescere politicamente e
imparare cose nuove.
Da un lato quindi va evitata una eccessiva burocratizzazione, ma c’è anche la necessità di
regole e soprattutto trasparenza nelle scelte e possibilità di partecipazione per tutti gli
iscritti. Largo spazio inoltre a chi vuole essere qualcosa di più di un semplice
iscritto, ma vuole partecipare, organizzare eventi e incontri, altre scuole di formazione politica. Fortunatamente, grazie a internet e ai gruppi di posta elettronici, Idv ha la
possibilità di interagire e lasciare anche ampio spazio al brainstorming, da cui
sicuramente nasceranno idee nuove da concretizzare in futuro.
Nella 3 giorni di discussioni e incontri informali si è anche parlato del candidato ideale di
Idv, di proposte di primarie interne per responsabilizzare di più gli iscritti e dargli la
possibilità di candidare e candidarsi, di proposte di reddito minimo europeo garantito, e di un maggiore impegno dell’Europa nel sostenere i popoli del Mediterraneo che con grande fatica cercano di emanciparsi dalle dittature.
Le idee non mancano, Idv estero si prepara con grande entusiasmo e voglia di governo alla prossima campagna elettorale. Per sconfiggere in primo luogo l’antipolitica e
l’astensionismo che omologando tutti i politici a casta, di fatto avalla la dittatura economica del più forte, cioè quella dei governi più succubi ai mercati finanziari speculativi, di quelli che difendono ancor meno l’interesse dei cittadini.
Libertà è partecipazione, e quindi per diventare i lobbyisti dei cittadini nelle
istituzioni che contano dal Comites, al Comune, al Parlamento italiano ed europeo, dobbiamo rafforzare le nostre conoscenze in materia di economia e le nostre proposte di contromanovra di governo.
Per poterle difendere adeguatamente quando dovremo proporle ai cittadini.
Per saperne di più:
La Scuola dei Valori partita da Amsterdam continua con nuovi appuntamenti già a partire dai prossimi mesi. Un grazie sentito a Antonio Borghesi e a tutti coloro che hanno
partecipato a questa master class.