Perché la soglia del 4% è condivisibile

Non condivido la posizione di Paolo Flores D’Arcais sull’introduzione della soglia del 4% e spiego perché. 

Perché la soglia del 4% è condivisibile

  In tempi non sospetti, quando Italia dei Valori usciva da una competizione elettorale che l’aveva vista ottenere il 2,3% alla Camera e molto prima che il nuovo governo decidesse di cambiare la legge elettorale europea introducendo liste bloccate e soglie di eleggibilità, scrissi che Italia dei Valori avrebbe potuto tranquillamente superare la soglia del 5% a patto che avesse fatto le primarie per eleggere quadri e dirigenti, avesse dato cioè alla base degli iscritti la possibilità di candidare e candidarsi per tutti i tipi di elezioni e di presentare mozioni politiche. Come mai ero tanto sicura che in questo modo avremmo raggiunto comunque il 5% ? Perché avevo analizzato i risultati del microcosmo italiano in Olanda, dove il nostro partito aveva ottenuto il 5,3% alle politiche del 2006. (e quasi l’11% alle politiche del 2008).Naturalmente questo successo di Idv in Olanda e in genere in Europa è dovuto principalmente al fatto che gli italiani all’estero guardano poco la TV italiana e quindi sono molto più informati e accorti degli italiani in Italia. 

Quali sono le priorità dei cittadini ?

  Gli italiani all’estero non sono anestetizzati dalla TV e si rendono conto che è meglio votare un politico che difende gli interessi dei cittadini e non quelli suoi privati. E non si lasciano influenzare dalle campagne mediatiche scandalistiche volte a terrorizzare la popolazione e creare delle emergenze che non esistono, mentre le vere emergenze, quelle che veramente rendono impossibile la vita degli italiani, e cioè il precariato, la disoccupazione femminile, l’altissimo grado di corruzione e clientelismo, la scuola, il degrado dell’ambiente, la gestione irresponsabile dei rifiuti tossici,  passano in secondo piano. L’importante è trovare un capro espiatorio che faccia da parafulmine e al quale si possano additare tutte le colpe, che distolga il telespettatore dai veri problemi della società, non italiana, ma globale. 

Difendere gli interessi di tutti i cittadini europei

  Ottenere il 5% è possibile se si punta veramente a conquistare il consenso di una vasta fetta di cittadini che chiedono di essere rappresentati nei loro interessi. A livello europeo non possiamo fare battaglie per conquistare un seggio, per difendere un piccolo orticello, ma dobbiamo puntare ad avere una maggioranza più ampia possibile di europedutati che difendano gli interessi di 320 milioni di cittadini, e quindi non solo degli operai o degli impiegati italiani o polacchi o portoghesi, ma di tutti gli operai, di tutti i precari, di tutte le donne, di tutti gli anziani e i giovani.  

La lobby europea dei cittadini

  Dobbiamo veramente uscire fuori dal provincialismo (non solo italiano) di chi vede nelle europee un modo per conquistare seggi e potere e non la possibilità di operare come difensori e lobbyisti dei cittadini.C’è infatti il rischio che la UE sempre più diventi asservita al potere delle lobby. Si calcola che presso i centri di potere della UE, come la Commissione, ci siano circa 16.000 lobbyisti accreditati, professionisti cioè che scrivono le leggi e poi le offrono agli eurodeputati che le propongono come fossero loro, né si può escludere che in taluni casi vengano offerte controprestazioni in termini di tangenti o di voti di scambio. Ci sono grandi gruppi di interesse che attraverso i lobbyisti stipendiati da gruppi industriali possono sponsorizzare i politici allo scopo di far passare leggi contrarie all’interesse dei cittadini. Se in Europa non ci rendiamo conto che il potere deve restare nella mani del Parlamento europeo, dei rappresentanti direttamente eletti dai cittadini, e che l’indipendenza dalle lobby di quei rappresentanti per noi  è estremamente importante, stiamo perdendo del tempo. Ogni battaglia sulle soglie sarà perdente, mentre noi pensiamo a difendere dei microscopici orticelli, le grandi lobby faranno il bello e cattivo tempo e quindi favoriranno il precariato e la disgregazione del potere sindacale, investiranno nella produzione di energia (non rinnovabile) su larga scala penalizzando le fonti rinnovabili e il risparmio, penalizzeranno l’agricoltura biologica introducendo con la forza gli OGM, privatizzeranno i servizi fondamentali che dovrebbero restare nelle mani pubbliche come l’acqua, l’energia, i trasporti, la sanità, la scuola, l’università , la ricerca, la formazione, sposteranno il problema dei rifiuti nel paese più povero o più sprovveduto, i cui politici cedono più facilmente alla corruzione. La grande battaglia europea chiede un superamento del provincialismo, che caratterizza purtroppo molti stati europei, non solo l’Italia. 

Perché i partiti di sinistra non fanno le vere primarie ?

  Se i partiti di sinistra italiani facessero le primarie in maniera veramente democratica e stilassero dunque dei programmi elettorali europei che vengono incontro alle vere priorità dei cittadini e non a quelle indotte artificiosamente dai media, allora Rifondazione otterrebbe senza problemi il 6,1% che aveva nel 2004,  e potrebbe degnamente rappresentare la filosofia di sinistra nel Parlamento europeo. Per ottenere questo scopo dovrebbe però rinnovarsi radicalmente al suo interno e seguire l’esempio del partito del Pomodoro olandese, l’SP, il cui consenso in Olanda è sempre in aumento grazie alla struttura democratica e allo spazio di partecipazione dato alla base. Ma chissà quanti dei vertici di Rifondazioni accetterebbero le regole interne sugli stipendi dei parlamentari che si sono dati gli olandesi ? Forse giova ricordare che se un parlamentare olandese guadagna circa 6000 euro al mese, i parlamentari comunisti ne prendono circa 2500 e il resto rimane al partito. Quanti sarebbero disposti a fare il parlamentare per 2500 euro al mese ? Io personalmente sarei disposta senza nessun problema, se uno si dichiara di sinistra deve dimostrare di esserlo nei fatti e non nelle belle parole. Credo che da questo punto di vista in Italia la strada da fare sia ancora molto lunga…. 

Riduzione degli stipendi dei parlamentari

  Ritengo comunque  prioritario un riequilibrio degli stipendi dei parlamentari italiani fortemente orientato verso il basso, in tempi di crisi disastrosa come quella attuale è inaccettabile che un parlamentare guadagni qualcosa come 20.000 euro al mese rispetto ai 6000 che prende un olandese ad esempio. 

Nuove idee su come governare il capitalismo

  Non capisco perché la sinistra italiana, invece di accapigliarsi sul 4% che come ho spiegato non mi sembra affatto irragionevole se vogliamo avere un minimo di potere contrattuale nel Parlamento europeo, tralascia di ribadire che la crisi finanziaria globale ha dimostrato molto chiaramente la gestione fallimentare del capitalismo sfrenato, senza volto umano, che ci ha trascinato a livello globale in una crisi disastrosa, di cui pagheranno le conseguenze soprattutto i più poveri. Quanti dei capitalisti e delle banche responsabili della crisi dei subprime mortgages stanno pagando i costi di questo danno terribile ai cittadini di tutto il mondo ?Credo pochissimi, chi paga sono come sempre gli operai, i contadini dei paesi poveri, le donne, i bambini, i piccoli risparmiatori, le minoranze, gli emigrati. 

Fallimento dell’attuale modello capitalista

  Perché i filosofi, gli intellettuali, i pensatori di sinistra non scrivono tutti i i giorni : l’avevamo detto, questo modello capitalista porta allo sfacelo, noi vi proponiamo un modello di società migliore, non necessariamente anticapitalista, ma capitalista con dei paletti forti per limitare i rischi del capitalismo stesso? Ad esempio dovrebbero ripetere ad alta voce che il capitalista deve rischiare con i soldi suoi, non con quelli dei cittadini. Non si possono privatizzare e pertanto esporre a rischio di fallimento i settori vitali per i cittadini come l ‘energia, la sanità, i trasporti, la scuola. Chi paga se questi settori falliscono ? Il cittadino. Non si possono privatizzare i profitti e socializzare le perdite come stanno facendo oggi, ne è un esempio eclatante la discutibile operazione Alitalia, in cui hanno vinto Berlusconi e Colaninno e l’AIR France e hanno perso i 60 milioni di italiani che pagheranno qualcosa come 3,2 miliardi per il cosiddetto salvataggio della bandiera della compagnia aerea. La trattativa originaria, iniziata dal governo Prodi era di gran lunga migliore. Infatti Air France avrebbe acquistato il 100% dell’azienda debiti compresi.  Che capitalismo disastroso è questo ? 

Come riconquistare la fiducia degli elettori ?

 E’ nel campo dell’economia, dei freni da porre a un capitalismo impazzito e disumano, della salvaguardia della tutela dei più deboli che i pensatori di sinistra dovrebbero presentarsi con le loro ragioni. E allora ci convincerebbero molto di più che combattendo le guerre perse come quella delle soglie alle europee.  Per concludere, la soglia del 4% dovrebbe rappresentare uno stimolo per i partiti piccoli a cercare di  ampliare il proprio consenso venendo incontro alle priorità reali dei cittadini, la lotta alla precarietà, il lavoro, la scuola, la sanità, l’ambiente, la tutela dei più deboli. Un po’di sana autocritica non guasterebbe. Se i cittadini si sono allontanati dalla politica e hanno disertato in massa le urne, una grande fetta di responsabilità va proprio alla casta politica che si è completamente dimenticata di essere a servizio del cittadino e non viceversa. Non è difendendo strenuamente il diritto a essere in parlamento con l’1% che si riconquisterà mai la fiducia del cittadino, al contrario.Questa battaglia difensiva sulle micropercentuali potrebbe accrescere ancora di più la giusta indignazione degli elettori di sinistra e finire per rafforzare unicamente il partito dell’astensionismo. 

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