Il capo del governo deve dare esempio di massima trasparenza
Tutti domani a Roma, a piazza Farnese in difesa della giustizia, delle intercettazioni per combattere la mafia e il crimine. Piena solidarietà al PG Luigi Apicella e a tutti i valorosi magistrati che difendono la democrazia, la costituzione e i cittadini, De Magistris, Forleo, Nuzzi e Verasani.
Viviamo in tempi caotici, estremamente confusi in cui i media con un surplus di informazione spesso non rilevante ci confondono le idee anziché chiarircele.
A volte aiuta fermarsi un attimo a riflettere con calma usando semplicemente il buon senso. Il capo del governo dice: « O si fa una legge che taglia tutto, oppure se esce una sola telefonata che mi riguarda, me ne vado da questo paese. La privacy è una cosa troppo importante. Non è possibile che non si possa parlare tranquillamente al telefono» La Repubblica, lunedì 29 gennaio 2009 D’accordo, la privacy è molto importante, ma non possiamo garantire la privacy di chi intrattiene rapporti professionali, d’affari o anche di amicizia con mafiosi, indagati e sospetti di reati gravi come usura, frode, corruzione, associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, sequestro di persona, rapina, riciclaggio di denaro sporco, narcotraffico, sfruttamento della prostituzione, danni all’ambiente, violenza sessuale, estorsione, assassinio, pedofilia, altrimenti per garantire la loro privacy tradiremmo il cittadino, che deve essere tutelato da coloro che compiono tali reati. Gli inquirenti devono utilizzare tutti gli strumenti in loro possesso per combattere il crimine e tutelare il cittadino. Mi auguro che il buon senso prevalga e che il Parlamento difenda l’interesse di milioni di cittadini al di sopra della privacy di persone che giustamente vengono indagate dalla polizia perché sospette di comportamenti disonesti e pericolosi per tutti. Ogni qualvolta sussistano gravi indizi di reato, gli inquirenti devono poter indagare liberamente con tutti i mezzi a loro disposizione. Solo in questo modo si garantisce al meglio la sicurezza del cittadino. Ma tornando un attimo alle affermazioni del capo del governo. La domanda legittima che ci poniamo è : Perché il capo del governo inorridisce all’idea che vengano pubblicate le intercettazioni che lo riguardano ? Che cosa c’è in quelle telefonate che noi cittadini non possiamo sapere ? Se le sue telefonate sono innocenti, come dobbiamo presupporre dato l’altissimo compito di rappresentare quasi 60 milioni di italiani che gli è stato conferito dal mandato elettorale, perché non accetta di essere completamente trasparente di fronte ai suoi elettori ? Certo la vita privata di un semplice cittadino non ci riguarda, ma purtroppo non esiste più un privato per chi dirige un paese di 60 milioni di persone e la condotta privata del primo cittadino deve essere tanto più esemplare perché è il biglietto da visita dal nostro paese. Onori e oneri. Quei 60 milioni di cittadini che pagano lo stipendio di un primo ministro che li rappresenta hanno il diritto di sapere tutto su di lui. Non possiamo accettare che vi sia la benché minima ombra sul suo privato. Anche perché se ci fossero delle benché minime ombre, lui potrebbe essere ricattato da persone senza scrupoli che potrebbero rivelare alla stampa e dunque ai cittadini particolari episodi della sua vita che gli toglierebbero la fiducia dei cittadini che lo hanno votato. Questi mi sembrano principi ispirati da buon senso, sbaglio ? Correggetemi pure. Pertanto ci aspettiamo che il capo del governo dia il buon esempio di massima trasparenza sia pubblica che privata. E che lasci tranquillamente che si pubblichino tutte le notizie che lo riguardano e che sono rilevanti per i cittadini. Ma si potrebbe obiettare che tali notizie sono segreti di stato. Alt. I depositari di segreti di stato hanno il divieto di parlarne per telefono. Dunque tutto ciò che si dice per telefono non è segreto di stato e si può pubblicare se ha una sua rilevanza. Per concludere : tutti domani a Roma, a Piazza Farnese in difesa della giustizia, delle intercettazioni per combattere la mafia e il crimine. Piena solidarietà al PG Luigi Apicella e a tutti i valorosi magistrati che difendono la democrazia, la costituzione e i cittadini, De Magistris, Forleo, Nuzzi e Verasani.