Laviamo i panni sporchi, spiateci pure

Laviamo i panni sporchi, spiateci pure 

 Stupisce tanto improvviso interesse per Italia dei Valori Estero da parte di Panorama dopo essere stati tanto ignorati anche nelle ultime campagne elettorali nelle quali abbiamo ottenuto un risultato strepitoso passando da 27.432 elettori nel 2006 a 41.589 nel 2008 e da una percentuale del 5,21% a una del 8,18%  Personalmente mi sono candidata due volte, e senza spendere un euro di promozione elettorale (a fronte delle centinaia di migliaia di euro spesi dai candidati di altri partiti)  ho ottenuto 1128 voti e praticamente nessuno mi ha intervistata né prima né dopo.  Ma veniamo alle tematiche trattate da Giacomo Amadori. La contesa Vittorio-Razzi Per cominciare la foto contenuta nell’articolo di Panorama  ritrae Antonio Di Pietro con un bel signore che non conosco, ma che in ogni caso non è Pasquale Vittorio. Prego Panorama di rettificare. Poi ritengo che il conflitto tra i due candidati sia naturalmente dannoso per il partito in generale, ma non può essere risolto da noi attivisti all’estero che non conosciamo tutti gli elementi della disputa e non abbiamo neppure il diritto di entrare nel merito di dinamiche personali. Non credo sia opportuno fare da giudice o da paciere tra due litiganti senza conoscere bene il merito della questione. Naturalmente, anche grazie all’effetto catalizzatore di questo articolo, insisteremo perché dalla direzione del partito qualcuno si occupi di dirimere la controversia. Il calo degli iscritti Gli iscritti sono calati, ma sono fortemente aumentati i voti. Questo è strano, ma non dimentichiamo che parliamo di centinaia di tesseramenti che rappresentano una piccola percentuale  dei 41.589 elettori europei. E’chiaro che dobbiamo analizzare i dati e capire noi stessi perché ciò sia successo. Tuttavia se un elettore iscritto nel 2007 ha abbandonato nel 2008 perché non era stato eletto il « suo »  candidato, preferisco perdere quell’iscritto, le sue motivazioni non erano evidentemente molto solide. E poi bisogna aggiungere che nel 2008 il nostro impegno maggiore è stato quello di incrementare il numero dei votanti, al di là dei tesseramenti. Questo sforzo è stato premiato dall’elezione di un deputato al Parlamento.  Il tesseramento estero Non era una priorità nel 2008 perché dovevamo innanzitutto occuparci di riportare una vittoria elettorale, ma non solo per questo. Il tesseramento comincia a essere veramente importante nel momento in cui il partito viene strutturato con uno statuto, con elezione democratica di quadri e candidati da parte di tutti gli iscritti, con la possibilità da parte di tutti gli iscritti di presentare mozioni da sottoporre all’assemblea. Mozioni vincolanti, che una volta approvate diventeranno legge. Tutto questo ancora non c’è, ma nascerà sicuramente perché c’è una grande volontà di farlo nascere per lo meno nel nostro gruppo di attivisti estero. Ci si tessera solo se si può partecipare democraticamente alla gestione del partito, e quindi alla visione dei bilanci, alle scelte di tipo elettorale e politico. In questa fase di organizzazione non è possibile avere una vera democrazia, perché non c’è un contesto statutario che la permetta. Stiamo facendo del nostro meglio, siamo in cammino verso questa forma di democrazia elettiva.  l referendum contro il lodo Alfano   Amadori ha dimenticato di ricordare che anche all’estero, dalla scorsa estate siamo stati impegnati nella raccolta delle firme contro il lodo Alfano, uno dei grandi cavalli di battaglia del nostro partito, la richiesta di abolizione di una legge che riteniamo profondamente ingiusta perché rende alcuni cittadini più uguali di altri di fronte alla legge. Allo scopo di favorire la raccolta delle firme, abbiamo potenziato il nostro sito internazionale www.idvestero.orgTutto ciò richiede tantissimo tempo, anche perché nessuno di noi è stipendiato dal partito per la propria attività e quindi il lavoro che viene prodotto è tanto più meritorio perché svolto da volontari che credono veramente nei valori e nel patto etico lanciato da Di Pietro. Il nostro sito purtroppo non è stato linkato al sito www.antoniodipietro.com per motivi burocratici che non conosciamo bene e che forse non dipendono da cattiva volontà, ma da cattiva organizzazione e malfunzionamento di comunicazione. Sono problemi certo, ma soprattutto di tipo interno, che dobbiamo risolvere attraverso una riorganizzazione meritocratica e democratica della struttura estera. Le discussioni all’interno del newsgroup Il newsgroup è il luogo virtuale in cui ci incontriamo e discutiamo di tutto, dai grandi temi di politica mondiale come la crisi di Gaza alla quale abbiamo dedicato infinite e appassionate discussioni, (peccato che Amadori non ne abbia citata nessuna)  ai commenti sui fatti del giorno (perché il presidente del Consiglio ha tanto paura che vengano pubblicate le intercettazioni che riguardano lui e alcune sue ministre ?). Tale luogo non è segreto, però si presuppone che chi lo frequenta sia uno del gruppo che lavora con noi alla costruzione del nostro partito all’estero. Non mi sembra tanto simpatico da parte del signor Amadori dareogni tanto un’occhiatina alle nostre discussioni e pubblicarne stralci senza neanche farci sapere che sta origliando.  Tra l’altro credo che si possa ipotizzare anche un reato : violazione di corrispondenza privata da parte di Panorama, correggetemi se sbaglio. Rilevanza nazionale E’veramente buffo che qualche giornalista nazionale perda tempo nelle nostre liti interne invece di parlare delle intercettazioni che riguardano il presidente del Consiglio, invece di spiegare che cosa ha fatto di male il procuratore generale di Salerno Luigi Apicella per essere così brutalmente strappato dal suo posto di lavoro, invece di occuparsi delle sconvolgenti rivelazioni sul patto stato-mafia che stanno emergendo in seno al processo al generale del Sisde Mario Mori, dell’utilizzo irregolare dei fondi europei per lo sviluppo e l’ambiente in Calabria, della minaccia degli OGM per l’agricoltura di qualità italiana, del costo dello smantellamento delle centrali nucleari e dello stoccaggio dei rifiuti nucleari già esistenti in Italia. Tanto per citare un paio di  temi che mi sembrano molto più interessanti delle lite Razzi-Vittorio. Ma chi sono io per suggerire a un giornalista i temi di rilevanza nazionale ?  In ogni caso se gli scandali di rilevanza nazionale sono la contesa Razzi-Vittorio, il fatto che vogliamo creare una struttura migliore di partito, che vogliamo incontrare Di Pietro per parlargliene e che vogliamo un riconoscimento del nostro sito e del nostro lavoro, ben vengano le intercettazioni ! Spiateci pure, leggete la nostra corrispondenza e non troverete molto con cui additarci alla pubblica condanna. Noi di Italia dei Valori Estero siamo eticamente diversi e lo dimostreremo nei prossimi mesi e anni. Seguiteci, spiateci, intercettateci, dovrete ammettere che siamo puliti, trasparenti, con tutti i nostri difetti (per carità) ma profondamente onesti.  riporto l’articolo pubblicato su www.aise.it 

16/01/2009  ore 12.35 
Italiani nel mondo 
“MARETTA” NELL’ITALIA DEI VALORI ALL’ESTERO: SU “PANORAMA” UN SERVIZIO SUI CONTRASTI INTERNI AL PARTITO/ L’ON. RAZZI (IDV) AL SETTIMANALE: MI HANNO INVITATO A DIMETTERMI 
ROMA\ aise\ – “Italia dei valori: all’estero monta il malcontento”: questo il titolo dell’articolo pubblicato sul settimanale “Panorama” in edicola da oggi, 16 gennaio, in cui Giacomo Amadori fotografa la situazione del partito in Europa, soffermandosi in particolare sul calo degli iscritti nel 2008 e sulla “maretta” in corso tra Svizzera e Germania per via di una “elezione contesa”, quella dell’on. Antonio Razzi al posto di Pasquale Vittorio, battuto per soli 24 voti. Di seguito il testo integrale dell’articolo.
“In questi giorni nel partito di Antonio Di Pietro, l’Italia dei Valori, molti hanno il mal di pancia. Ma la vera fronda arriva a sorpresa dagli emigrati. Un contrappasso per chi come Tonino a 21 anni partì con la valigia in mano per andare a fare il metalmeccanico in Germania.
Anche per questo alle elezioni politiche del 2008 i connazionali in giro per l’Europa avevano premiato l’ex pm con 41.589 voti, regalandogli un parlamentare, l’italosvizzero Antonio Razzi. Adesso nel movimento estero è in atto una rivolta contro il presunto cesarismo della dirigenza romana del partito.
Nel 2007 i soci dell’Idv all’estero erano 273, di cui 155 in Svizzera (56,78%) e 67 in Germania. Nel 2008 la debacle: hanno rinnovato la tessera solo in 60, tra i quali 48 in Svizzera e uno in Germania. La causa dell’improvviso disamore da parte degli emigrati tedeschi? Probabilmente un gesto di protesta contro l’elezione di razzi, sessantenne abruzzese, operaio tessile, che ha strappato il seggio parlamentare per soli 24 voti a Pasquale Vittorio, pizzaiolo avellinese emigrato a Stoccarda, che nei mesi scorsi ha fatto ricorso alla giunta parlamentare per le elezioni. Nel 2006 era già stato battuto, sempre da Razzi, per un centinaio di voti.
Una guerra, quella tra tedeschi e svizzeri, che ha coinvolto la dirigenza italiana. Gabriele Cimadoro, cognato di Di Pietro, subito dopo l’elezione di Razzi gli ha chiesto di lasciare il posto a Vittorio. Di fronte al rifiuto dell’operaio, Cimadoro ha rilanciato: “metà legislatura per uno”.
Con “Panorama” Razzi ammette: “è vero mi hanno chiesto di dimettermi, ma io sono stato eletto dal popolo. Non lascerò mai il mio posto. Possono mettersi il cuore in pace. Forse si vergognano del fatto che sono un operaio”.
Probabilmente non è quello il problema, infatti il suo antagonista, Vittorio, è un pizzaiolo con licenza elementare.
Ma il derby fra aspiranti deputati non è la sola complicazione, come spiega Stevan Terzini, responsabile dl tesseramento all’estero, “abbiamo l’impressione che Di Pietro si sia dimenticato di essere stato un emigrato, ci mette a disagio il suo totale disinteresse per le nostre esigenze”.
Non rivendicano contributi finanziari, “anche se Di Pietro nelle elezione del 2006 e del 2008 grazie ai nostri voti ha incassato 500 mila euro”. L’ammutinamento si estende sul web. In questi giorni sul loro newsgroup i responsabili dei dipietristi stranieri (gi europei, l’africano, l’argentino), attraverso una fitta corrispondenza riservata, stanno mettendo a punto la lettera da inviare al capo, per ottenere un incontro a Roma o Milano, il 7 marzo.
Fra le questioni sollevate c’è quella, molto sentita, del sito che “non sarebbe riconosciuto ufficialmente non cadendo sotto la giurisdizione della “Casaleggio & friends”, la società che realizza i siti di Di Pietro e Beppe Grillo.
Su internet vengono sollevati molti altri problemi. Agli iscritti non arriverebbero neppure le tessere. Oreste Parlatano, dal Mozambico, sintetizza la situazione: “il battimento estero dell’Idv sta assomigliando sempre di più a una comica”.
Luca Boscolo, rappresentante dei dipietristi del Regno Unito, e Vittorio nelle loro email lanciano il sospetto sui bilanci esteri dell’Idv. Proprio Vittorio, il 12 gennaio, scrive al tesoriere, Enzo Valentini, domandandogli: “perché non pubblichi su internet le entrate e le uscite del conto Idv estero?”.
Valentini replica stizzito: “ti prego di non alimentare polemiche inutili e non veritiere all’interno del gruppo””.
(aise)

  

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