La Sardegna dica NO al nucleare e a Berlusconi
L’energia nucleare diventa interessante solo se l’industria può rischiare con i soldi pubblici e non certo con quelli degli azionisti. Nessuno si butterebbe mai in questa branca senza futuro se non ci fossero le massicce iniezioni finanziarie dalle casse pubbliche. Qualcuno deve spiegarmi come mai, in un periodo di gravissima crisi globale, di difficilissimo accesso ai crediti, qualcuno dovrebbe investire 4-5 miliardi per costruire una centrale nucleare che, se tutto va bene, comincerà a rendere solo tra 15-20 anni.
Tuttavia il governo Berlusconi vuole il nucleare subito, con una prima centrale entro cinque anni (anche se le stime più ottimistiche indicano un minimo di 10 anni) a patto che il programma eolico venga azzerato (sic) e l’industria nucleare ottenga massici finanziamenti da parte dello stato.
Mi sembra che il programma nucleare berlusconiano cozzi vistosamente con le parole del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che interpellato dai giornalisti ha di recente affermato:
“Mi farebbe paura un Governo che impone dove costruire le centrali nucleari” e
“Non spetta al Governo decidere dove saranno costruite le centrali, ma saranno gli enti locali, con le società che intendono investire in energia, a valutare le condizioni di sicurezza e, con i benefici sulle popolazioni, quali saranno le collocazioni”.
Bene: gli enti locali devono dunque decidere se accettare una centrale nucleare o un megadeposito di scorie nucleari sul loro territorio.
E se gli enti locali decidessero, come hanno già deciso, che non vogliono una centrale nucleare? Fino ad oggi si sono in ogni caso pronunciate contro il nucleare la Sardegna, la Puglia, la Basilicata, la Toscana, l’Emilia Romagna e l’Umbria e altre regioni.
Il ministro Scajola dovrebbe una volta per tutte chiarire che cancellerà l’art. 14 lettera f del Ddl Sviluppo in discussione al Senato, che prevede il “potere sostituivo del Governo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti”. Altrimenti, non facendolo sarà evidente che la localizzazione delle centrali e dei megadepositi di scorie tossiche e nucleari può essere decisa con le buone o con le cattive dal governo centrale.
E se i Sardi non vogliono centrali nucleari o un megadepostito di scorie nucleari, dovrebbero capire che non devono votare il candidato di Berlusconi, Ugo Cappellacci.
Mi chiedo perché la stampa abbia oscurato questa tematica di grandissima rilevanza.
Mi chiedo anche come sia possibile che il capo del governo faccia in prima persona la campagna elettorale per l’elezione del governatore della Sardegna. Sulla scheda elettorale figura infatti il simbolo “Berlusconi presidente”.
Come può Berlusconi candidarsi a fare il governatore della Sardegna? Mi chiedo come sia tecnicamente possibile.
Certo, grazie al lodo Alfano, Berlusconi è libero di infrangere la legge quando e come vuole, ma credo che dovrebbero esserci dei limiti al potere assoluto di un sovrano.
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