Il fallimento del deposito nucleare di Asse II

Il fallimento del deposito nucleare di Asse II   Locandina Plutonio 239 - Pericolo Invisibile     L’energia nucleare è da abbandonare prima possibile, non soltanto per il pericolo di incidenti, ma per l’assenza di soluzioni definitive e relativamente poco costose per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi per l’eternità. Sì, eternità visto che i prodotti di fissione devono essere isolati completamente dalla biosfera per oltre 100.000 anni. L’eternità appunto.Noi, oggi, uomini che ci consideriamo moderni e civili, stiamo producendo, creando ex novo rifiuti che dovranno essere confinati a costi inimmaginabili per oltre 100.000 anni.Siamo diventati un dio rovesciato e diabolico che crea possibili inferni sulla terra.Solo per avere 30 anni di elettricità che potremmo produrre facilmente e senza inquinare con il sole, il vento, le maree…..  Senza prendere neanche in considerazione l’idea di stoccare rifiuti nucleari e tossici nei paesi poveri o meno sviluppati, ipotesi che la società civile non può in nessun modo accettare perché semplicemente disumana oltreché criminale, limitiamoci per ora a considerare il fallimento dell’ipotesi di stoccaggio sicuro del combustibile irraggiato e dei radionuclidi a vita eterna, rifiuti altamente radioattivi, oltre quelli a bassa e media radioattività che comunque dovranno essere stoccati in sicurezza per centinaia di anni.  Asse II, vicino ad Hannover in Germania, il paese europeo più tecnologicamente avanzato, anche in materia di nucleare, una ex miniera di sale, chiusa nel 1964 e dal 1967 fino al 1978 trasformata in deposito di rifiuti nucleari, la bellezza di 126.000 fusti di rifiuti radioattivi sotterrati a una profondità di 725 m. Soprattutto scorie a bassa e media attività, ma anche alcuni fusti contenenti combustibile irraggiato e 9 kg di plutonio. Doveva diventare il deposito nazionale principale per la Germania. Pensate che nei rapporti della SOGIN veniva considerato l’esempio da seguire per il progettato deposito di Scanzano, respinto dalla popolazione lucana nel 2003.  Ebbene dal 1988 è risultato che la miniera di Asse II presenta perdite di acqua salmastra, comunicate ufficialmente alla popolazione solo dieci anni dopo. Secondo i calcoli si tratterebbe di 30 litri di acqua salmastra che si accumula ogni giorno sui fusti radioattivi. Vi è il serio rischio che il sale corroda i contenitori e di conseguenza vi sia una contaminazione radioattiva delle acque profonde, e come somma delle disgrazie si teme anche il collassamento della miniera nel 2014.  Che fare? Vista la gravità della situazione il governo centrale tedesco si è subito attivato per riestrarre, e direi quasi riesumare,  i 126.000 fusti radioattivi, le cui condizioni potrebbero essere già molto precarie, con ossidazioni, incrostazioni e perdite. Patricolarmente pericolosa è  la gestione dei fusti contenenti radionuclidi a lunghissima vita e plutonio. Ad aggravare la situazione c’è il problema che nei primi anni di stoccaggio la contabilità radioattiva dei fusti è stata gestita in maniera molto approssimativa, per cui non si bene cosa ci sia dentro quei bidoni di schifezze varie. Quanto pressappochismo e incoscienza in quegli anni di euforia nucleare.  Costo dell’operazione di riesumazione? Una bazzecola. Se tutto va bene 3,7 miliardi di euro. Quanto una centrale nuova. E poi quando tutti i bidoni saranno stati riestratti bisognerà trovare un nuovo deposito. E chi paga tutto ciò? Naturalmente i cittadini.  Pensiamoci bene prima di seguire l’esempio del nucleare tedesco. Lo stoccaggio definitivo delle scorie radioattive è semplicemente impossibile. L’unica soluzione possibile al giorno d’oggi con la conoscenza attuale è quello che fanno gli americani. No al riprocessamento delle barre di combustibile, che crea ulteriori rifiuti nucleari estremamente tossici, produce plutonio trasportabile incrementando i rischi di proliferazione nucleare. Stoccaggio definitivo dentro le ex centrali dismesse (si spera prima possibile). Tenere a mollo le barre di comustibile iraggiato nelle piscine interne alle centrali nucleari, e una volte che si saranno raffreddate, quindi dopo alcune decine di anni, stoccarle dentro le centrali nucleari stesse, che diventeranno  cimiteri nucleari da monitorare per l’eternità. Giusto monito per noi e per le generazioni future. Abbiamo creato dei mostri e per tutta l’eternità verremo confrontati con il nostro errore e la necessità di difendere l’umanità dalla pericolosità del nucleare. Così Garigliano, Caorso, Trino e Latina diventeranno monumenti alla stupidità umana.  Prepariamoci a spiegare ai nostri nipoti perché non abbiamo detto subito –No- al nucleare. E non dimentichiamo che a giugno 2011 ci sarà il referendum antinucleare lanciato da IdV. Dobbiamo esserci tutti !                      

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