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Leggo oggi la notizia ANSA che secondo il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo “Per i siti nucleari non c’è mappa ne’ alcuna localizzazione”.
Mi chiedo in che modo il governo Berlusconi pensa di far partire il cantiere di una centrale nucleare entro la fine della legislatura vale a dire nel 2013 se ancora si deve decidere dove localizzare le centrali e dove stabilire il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
E’ in arrivo una manovra di tagli spaventosa (25 miliardi di euro se va bene) che colpirà come sempre i dipendenti pubblici, i pensionati, gli anziani, i giovani, le donne e i precari, gli stipendi minimi e i piccoli imprenditori. E con questa stangata incombente il governo ha il coraggio di insistere sulla necessità di imbarcarsi nella spesa per nuove centrali nucleari che costano come minimo 4 miliardi al pezzo. Più i costi di smantellamento che di nuovo ricadranno sui cittadini e non certo sulle aziende interessate alla costruzione o sulle industrie energivore che sperano di averne elettricità a prezzi stracciati.
Tralasciamo i costi per lo stoccaggio per l’eternità dei residui radioattivi per i quali né l’Italia né nessun altro paese al mondo ha ancora trovato una soluzione. Quindi nessuno sa ancora con precisione quanto costerà, ma nessuno sembra preoccuparsene.
Tutte le regioni italiane considerate idonee alla costruzione di centrali nucleari sono assolutamente contrarie alla costruzione di nuove centrali nucleari o megadepositi di scorie tossiche e radioattive sul proprio territorio.
Altre regioni a forte rischio sismico come l’Abruzzo, non dovrebbero neanche essere prese in considerazione come potenziali siti.Vorrei inoltre ricordare che ai sensi dell’art. 117, Titolo V della Costituzione, la produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia rientra tra le materie di legislazione concorrente, il che vuol dire che la potestà legislativa spetta alle regioni e che il governo centrale non può imporre con la forza alle regioni la costruzione di impianti estremamente invasivi come una centrale nucleare o un megadeposito di scorie radioattive. E’impensabile che proprio mentre si parla tanto di federalismo, il governo centrale possa pensare di costringere una regione ad accettare una centrale nucleare sul proprio territorio contro il volere dei suoi abitanti.Italia dei Valori, partito che ha conquistato l’8% alle europee, si oppone decisamente alla decisione forzata e imposta dal governo di costruire centrali nucleari obsolete di III generazione (come quelle volute dal governo) e nuovi megadepositi di scorie radioattive sul territorio italiano, una decisione nuclearista assolutamente autoritaria e in aperto contrasto con il rifiuto del nucleare da parte dei cittadini. Italia dei Valori si impegnerà in tutti i modi perché la volontà dei cittadini sia rispettata e il modo migliore per farlo è firmare entro il 20 luglio 2010 il referendum contro il nucleare (www.3referendum.it)La battaglia a favore delle energie rinnovabili, colpevolmente trascurate in Italia soprattutto dal governo attuale, farà parte del programma elettorale di Idv alle prossime elezioni e siamo sicuri in questo di venire incontro alle aspettative della società civile che chiede energie pulite e rinnovabili, e non megaimpianti che producono plutonio, la sostanza più pericolosa creata per scopi militari dall’uomo.