Più equità fiscale e riduzione stipendi parlamentari

 

Credo che la progressività fiscale sia un grande elemento di giustizia e solidarietà.

Pertanto , in campo fiscale propongo l’introduzione di un’aliquota del 45% per i redditi al di sopra dei 70.000 euro annui e del 49% al di sopra dei 200.000 annui. In tale modo si potrebbe realizzare un maggiore gettito di 1 miliardo e 200.000 euro che verrebbero a gravare soprattutto sui contribuenti con reddito superiore a 200.000 euro annui.

Inoltre propongo di introdurre una tassazione unica delle rendite finanziarie  al 23% il che avvantaggerebbe i titolari di depositi bancari oggi tassati al 27% e aumenterebbe il prelievo fiscale per gli interessi da obbligazioni, sulle plusvalenze e sui rendimenti collettivi e individuali sottoposti oggi solo al 12,5%.

In questo modo il 17% delle famiglie più povere non verrebbe toccato affatto dalla misura, il 58% e cioè la classe media che detiene l’1,3% dei titoli, avrebbe un piccolo risparmio grazie alla riduzione dell’aliquota dal 27% al 23%.

I benestanti (il 16,5%) verrebbero a pagare circa 200 euro in più all’anno, mentre la fascia più ricca e cioè l’8% della popolazione che detiene l’85% dei titoli e azioni verrebbe a pagare da 1500 a 3000 euro in più all’anno.

Propongo inoltre di tassare la pubblicità e i diritti televisivi per lo sport spettacolo con un introito atteso di 500 milioni di euro.

 
Per finire propongo di ridurre il costo medio per parlamentare riallineandosi alla media europea. L’ideale sarebbe seguire l’esempio della Spagna dove il costo medio di un parlamentare si aggira sui 257.000 euro. In ogni caso ritengo assolutamente necessario ridurre i costi medi per parlamentare italiano che oggi ammontano a una cifra da capogiro:  1.531.000 euro.

Elezioni 2008 , , , , , ,

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