La voce A2 delle bollette deve essere addebitata ai produttori

 

Da un articolo comparso su  www.ilmanifesto.it  risulta che :

La Commissione Europea manda un monito all’Italia per abolire, entro due mesi, i costi dello smaltimento delle scorie radioattive, che compaiono ancora nella bolletta dell’Enel (voce A2) e che la Commissione ritiene ingiustificati.  


Questi costi impediscono la riduzione delle tariffe elettriche perché «la produzione nazionale di elettricità beneficia degli oneri a carico dei clienti, usufruendo dei vantaggi derivanti da quegli stessi sovrapprezzi, laddove per le imprese straniere questi sovrapprezzi costituiscono un onere netto, che aumenta il prezzo finale del loro prodotto».

Pertanto i prezzi dell’energia elettrica sono maggiori in Italia perché gravati dai costi dello smaltimento delle centrali in esercizio negli anni 70-80 che, anche se non più attive, comportano enormi spese per il trattamento delle scorie radioattive. Questi costi dovrebbero essere a carico dell’Enel e non scaricati invece sugli utenti.Secondo la Ue: «Tali costi (…) devono essere sopportati dai produttori di elettricità», «Secondo il principio ‘chi inquina paga’, una quota delle risorse finanziarie avrebbe dovuto essere messa da parte dagli operatori nucleari per il trattamento dei residui e il loro stoccaggio a lungo termine in previsione dello smantellamento».

Dunque i costi per lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari italiane e lo  stoccaggio delle scorie radioattive vengono addebitati ai cittadini italiani sulla loro bolletta, mentre dovrebbero essere sostenuti dagli enti produttori di elettricità.

Che aspettiamo a partire con una class action ?

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