Statalizziamo il sistema bancario

Statalizziamo il sistema bancario

 

 

E’assolutamente urgente statalizzare le banche prima che vadano in bancarotta.

 

Il principio è semplice. Tutte le imprese che non possono fallire devono essere sotto lo stretto controllo dello stato, altrimenti si rinnova in eterno il paradosso che i profitti di quelle imprese sono privati, mentre le perdite vengono socializzate.

 

Questo sistema è inaccettabile.

 

Se si vogliono correre rischi d’impresa, bene, ma ciò deve avvenire con i soldi dell’impresa e non con quelli dei cittadini.

 

Se una banca d’affari investe male e perde tutto, deve poter andare in bancarotta senza chiedere aiuti allo stato. Se quella banca è troppo grande per poter fallire, allora deve essere una banca pubblica, con un controllo democratico sui suoi bilanci, senza bonus spropositati ai dirigenti e con un dividendo che fluisce direttamente nelle casse dello stato.

 

A questo punto ci chiediamo seriamente che cosa aspetti il governo italiano a statalizzare la MPS, fare un’inchiesta serissima e trasparente su chi ha sbagliato, quando e come e punire i responsabili di quella catena di errori. Tutto ciò prima che milioni di contribuenti italiani debbano versare nuove tasse per salvare la privata MPS praticamente in bancarotta.

 

Ma per capire meglio analizziamo ciò che è avvenuto negli ultimi anni in Olanda in seguito al fallimento della banca d’affari Lehman Brothers.

 

Tre banche sono state salvate dallo stato quando erano praticamente a un soffio dalla bancarotta:

ABN AMRO (30 miliardi di euro), ING (10 miliardi di euro) , SNS Reaal (3,7 miliardi di euro)

Con il risultato che il debito pubblico è salito dal 45% nel 2008 al 74% nel 2013.

 

Le motivazioni di quei fallimenti sono diverse, in ogni caso si trattava di investimenti sbagliati e rischiosi, sicuramente avallati colpevomente da chi avrebbe dovuto controllare i conti di quelle banche. I sontuosissimi bonus ai banchieri oggi vengono pagati da una durissima austerity imposta ai cittadini.

 

La privatizzazione dei servizi pubblici considerati sono troppo grandi per fallire, è stata un grande fallimento. La Postbank e la Nationale Investeringsbank ma anche le Ferrovie olandesi (Nederlandse Spoorwegen) hanno funzionato ottimamente fino a quando sono state privatizzate.

 

Alcuni obiettano che se si statalizzano le banche, alcuni banchieri potrebbero andarsene all’estero. Ci chiediamo se sia così importante trattenere nei nostri paesi queste banche-Tchernobyl che hanno già ampiamente dimostrato di non essere in grado di reggersi autonomomamente sulle proprie gambe, banche che vengono a bussare a quattrini agli stati, facendo gonfiare a dismisura il loro indebitamento, ma che trattengono tutti gli utili per sé.  E’proprio indispensabile tenersi tutte queste banche private capaci solo di creare bolle, che quando scoppiano creano disastri alle economie in tutto il mondo? Banche che non aiutano minimamente l’economia rimettendo in circolo i capitali versati dai risparmiatori?

 

Non la vogliamo chiamare statalizzazione delle banche? Il termine non ci piace? Chiamiamola good governance del sistema bancario. Ma pensiamoci seriamente. Se una banca è too big to fail, deve essere statalizzata.

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