Il vertice europeo del 9 dicembre e la perdita di sovranità dei parlamenti nazionali

Di silvia terribili

www.silviaterribili.org

 

Nuovo governo italiano

Dall’ultimo post che ho scritto molto è cambiato in Italia e sicuramente ci
rallegriamo di avere un nuovo governo composto da persone capaci ed
esperte, che non ci espongono al ridicolo a livello mondiale e che si
fanno rispettare e prendere sul serio in Europa.

Però la crisi monetaria e finanziaria è tuttora in corso e sta mettendo a
repentaglio uno dei valori più importanti della nostra società. La
democrazia, e cioè il potere legislativo assegnato a un parlamento
eletto dai cittadini  al quale viene affidato un incarico per un
numero limitato di anni e che deve rispondere direttamente ai
cittadini del suo operato.

 

Democrazia come valore irrinunciabile

Certo, la legge elettorale “porcellum” ha fortemente svuotato la
realizzazione concreta del concetto di democrazia in Italia, ma
questo non vuol dire che, dato che la democrazia (al momento) viene
applicata male, sia sbagliata di per sé, sia un concetto sorpassato
e che si possa farne a meno.

Dissento fortemente da questo concetto. Credo che la democrazia sia un valore
imprenscindibile, da coltivare, da custodire gelosamente e da
applicare giorno dopo giorno.

Chi ha un sistema migliore da proporre si faccia avanti.

Non c’è nessun sistema di rappresentanza migliore della democrazia
elettiva, e sta a noi scegliere i prossimi parlamentari o i partiti
giusti che difenderanno i diritti di 60 milioni di cittadini.

Accordo capestro UE del 9 dicembre

L’accordo raggiunto dai capi di governo della UE venerdì scorso 9 dicembre
rappresenta una preoccupante svolta storica nel senso che i 17 stati
hanno deciso di rinunciare alla sovranità dei loro parlamenti
sottoponendosi a  una rigorosa disciplina di bilancio che prevede
sanzioni automatiche in caso di superamento del fatidico 3% di
deficit rispetto al PIL. Se uno stato, per colpa o incapacità dei
suoi governanti, fa lievitare il debito pubblico oltre al 3% del PIL
(come ha fatto regolarmente Berlusconi nei suoi lunghi anni di
governo) la UE potrà intervenire punendo i cittadini italiani con
sanzioni che aggraveranno ulteriormente i pesanti tagli a stipendi,
pensioni, sanità, scuola, ambiente, politiche del welfare.

 

Perdita di sovranità dei parlamenti nazionali

Dunque i parlamenti nazionali perderanno la loro sovranità e i cittadini
saranno ulteriormente puniti, anche se lavorano, producono,
risparmiano e pagano le tasse. Tutto ciò è fortemente ingiusto.

A marzo 2012 i parlamenti dei 17 stati che hanno sosttoscritto
l’accordo, dovranno convincere i rispettivi parlamenti a ratificare
l’accordo stesso. Mi chiedo se i cittadini siano consapevoli di
questo grave passo che il nostro paese si sta accingendo a compiere,
senza nessuna garanzia che i veri responsabili della crisi, e cioè i
mercati impazziti e la speculazione sul debito pubblico, lo
strozzinaggio a danno degli stati per capirci, vengano in qualche
modo ridimensionati, disciplinati.  

Democrazia, sovranità, libero mercato

Dani Rodrik un economista di grande fama (autore tra l’altro di The
Globalisation Paradox, 2011) sostiene che la società oggi si trova
di fronte a un trilemma,  tra democrazia, sovranità e libero mercato
può salvarne solo due. In tal caso l’ultimo valori a cui credo si
possa rinunciare è la democrazia. Ma forse la soluzione potrebbe
essere rinunciare progressivamente a parte della sovranità dei
parlamenti nazionali a patto che questo porti a un aumento
progressivo della sovranità del Parlamento europeo, liberamente
eletto da 400 milioni di cittadini e possibilmente organizzato in
partiti europei e non più esclusivamente nazionali.

Stati Uniti d’Europa

Il sogno potrebbe essere lavorare alla creazione degli Stati Uniti
d’europa, basati sull’elezione democratica di un Parlamento europeo
che da vita a un governo europeo che attua non solo una politica
punitiva di bilancio, ma tutte le politiche di cui deve occuparsi un
vero governo che mette al primo posto i 400 milioni di cittadini e
soprattutto i più deboli tra di loro.

Per quanto riguarda il libero mercato ritengo che ne si dovrebbe
regolamentare il funzionamento, con adeguati paletti perché è
inaccettabile essere sgovernati da bestie feroci (così sono stati
definiti dal nostro premier Monti). Secondo me le bestie feroci non
vanno tenute libere senza guinzaglio nei nostri giardini pubblici a
pascolare tra i cittadini indifesi. Ritengo immorale non limitare lo
strapotere dei mercati speculativi che al momento ci impongono scelte
inique, aberranti e spesso irrazionali. Va bene l’austerità, ma ogni
sacrificio sarà inutile se i mercati continueranno a far evaporare i
nostri soldi faticosamente risparmiati.

Quindi per salvarci potremmo mantenere la democrazia al 100% e
progressivamente dimezzare la sovranità dei parlamenti nazionali
(per trasferirla però a Parlamento europeo) e l’impatto distruttivo
delle speculazioni finanziarie.

Gli economisti difendono i nostri interessi?

Ci dicono che non siamo esperti di economia ed è vero, ma quello che
abbiamo capito molto bene è che i nostri capi di governo  impongono
a milioni di pensionati e al ceto basso e medio già pesantemente
tartassato ulteriori punizioni, che sentiamo di non meritare perché
ci guadagniamo onestamente e con fatica il nostro pane e non siamo
responsabili degli investimenti sbagliati e dell’aumento esponenziale
del debito pubblico causato dai governi berlusconiani.

Perché i governi berlusconi hanno fatto lievitare tanto spaventosamente il
debito e perché i governi europei, non sono intervenuti prima?

Perché l’Europa è stata tanto sorda alla richiesta di aiuto che veniva dai
cittadini italiani che chiedevano una lotta al conflitto di
interessi, una politica fiscale equa? Abbiamo protestato per tanti
anni, ma nessuno ci ha mai ascoltato adducendo come motivo la non
ingerenza nelle politiche di un altro governo europeo.

Oggi però l’ingerenza non solo è autorizzata, ma diventa legge, e si
manifesta per il momento solo come forma di punizione, tagli agli
stipendi, alle pensioni, a tutte le politiche sociale, penalizzazione
del possesso della prima casa come se chi ha una casa dovesse
considerarsi ricco e spaventosi aumenti di prezzo anche per i beni di
prima necessità.

Per finire, la domanda: cosa fare? Penso che la cosa più importante sia
informare i cittadini di ciò che i capi di governo dei 17 paesi
dell’euro hanno deciso a Bruxelles e che i nostri parlamenti dovranno
ratificare. Per cominciare inviterei a segnarsi bene quali partiti
diranno di sì a questa legge che toglie sovranità all’Italia senza
offrire nulla in cambio (ad esempio lotta europea alla speculazione,
all’evasione fiscale, alla corruzione) e non votarli più alle ormai
prossime elezioni del 2013.

 

Una vera unione politica europea

Sono profondamente europeista e credo che dovremmo lavorare per realizzare
entro 100 anni una vera unione politica europea con un Parlamento con
poteri reali che difenda le politiche a favore di 400 milioni di
cittadini europei. Non credo che la via per la realizzazione degli
Stati Uniti d’Europa passi per lo strozzinaggio nei confronti dei
paesi che per colpa di governi inetti e di speculatori immorali hanno
fatto e fanno lievitare il debito pubblico a livelli stratosferici.

Le soluzioni sono altre: Tobin tax, paletti alla speculazione
finanziaria internazionale, lotta all’evasione e equità fiscale,
tagli alle esorbitanti e ingiustificate spese militari.

Pensiamoci.

 

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