21 ottobre, il Parlamento europeo vota sulla libertà di informazione in Italia e in Europa

Libertà di informazione in Italia

Mercoledì 21 ottobre il Parlamento europeo vota una proposta di risoluzione

Mercoledì prossimo 21 ottobre alle ore 12.00, il Parlamento europeo riunito a Strasburgo in sessione plenaria, voterà la proposta di risoluzione presentata dal gruppo liberale ALDE (Guy Verhofstadt, Niccolò Rinaldi, Sonia Alfano, Luigi de Magistris e.a.) sulla libertà di informazione in Italia.

Vi invito ad assistere alle riprese in diretta della votazione sul link:

http://www.europarl.europa.eu/wps-europarl-internet/frd/live/live-video?eventId=20091021-0900-PLENARY_SESSION&language=en

Accludo di seguito un estratto delle principali argomentazioni contenute della proposta di risoluzione augurandomi che il Parlamento europeo la approvi a larga maggioranza.

      “Vi sono segnali indicanti che in vari Stati membri il pluralismo dei media è sotto attacco e, nella sua relazione sulla libertà di stampa, l’organizzazione Freedom House ha collocato l’Italia al 73esimo posto della classifica e menzionato anche la situazione critica in Romania e Bulgaria; inoltre l’Alto rappresentante dell’OSCE per la libertà dei media ha espresso preoccupazione per la situazione in Italia;      La situazione italiana è particolarmente allarmante, a causa del perdurante conflitto di interessi tra la proprietà dei media e il controllo politico degli stessi, sia pubblici che privati, nonché a causa del controllo della ripartizione delle risorse pubblicitarie; il governo interferisce inoltre pesantemente nel servizio televisivo pubblico, in particolare per quanto concerne la programmazione, le nomine di direttori e redattori e i contratti dei giornalisti, il che si traduce parimenti in una mancanza di pluralismo, come osservato dal principale istituto di monitoraggio dei media in Italia, il quale ha indicato che, tra luglio e settembre, il tempo assegnato al secondo partito d’opposizione nei notiziari pubblici è stato tra lo 0,1 e lo 0,7%; il Presidente del Consiglio italiano ha anche chiesto che i portavoce della Commissione europea si astengano dal fornire informazioni,E’ in discussione una legge che vieterebbe ai mezzi di comunicazione di diffondere informazioni pubbliche connesse a procedimenti giudiziari e che prevede pene pesanti per giornalisti e direttori,      La libertà di ricevere e comunicare informazioni senza ingerenza da parte delle autorità pubbliche nonché il pluralismo dei media, principi sanciti entrambi dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali, sono tra i fondamenti su cui poggia l’Unione europea e costituiscono un elemento essenziale della democrazia; e l’Unione ha l’obbligo politico e giuridico di garantire ai suoi cittadini – nei settori di sua competenza – il rispetto di tali diritti;      Il quadro normativo dell’UE in materia di pluralismo e concentrazione dei media resta inadeguato ed è dunque urgente che l’Unione si avvalga delle proprie competenze nei settori del mercato interno, della politica audiovisiva, della concorrenza, delle telecomunicazioni, degli aiuti di Stato, degli obblighi di servizio pubblico e dei diritti fondamentali dei cittadini per definire le condizioni minime essenziali che tutti gli Stati membri devono rispettare per assicurare, garantire e promuovere la libertà d’informazione e un livello adeguato di pluralismo dei media; si chiede in tale contesto alla Commissione di investigare sul rischio di trust nel settore dei media in Italia”

 

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