La democrazia vale più delle pagelle di Moody’s

La democrazia vale più
delle pagelle (interessate) di Moody’s

 

 

Sulla democrazia non si
discute e non si negozia, le agenzie private rispettino i valori fondanti della
società civile.

 

La democrazia
rappresentativa sancita dalla Costituzione è un valore su cui non si discute,
un valore che non può in nessun modo essere definito come “rischio”.

 

Capisco che l’agenzia
privata Moody’s valuti le speriamo ormai sempre più prossime elezioni italiane
come un fattore preoccupante per i potenziali investimenti speculativi dei
propri azionisti. E’compensibile, ma l’interesse di privati non può in alcun modo
prevalere sui diritti costituzionali di 60 milioni di italiani.

 

Tra l’altro va detto che
Moody’s, che ora vuole declassare i rating dei titoli di stato italiani da A3
aBaa2, aveva dato un rating di massima affidabilità,
tripla A, alla Banca Lehman Brothers, fino a poco tempo prima della
bancarotta, malgrado l’amministratore della banca Richard Fuld avesse da tempo
presentato dei falsi bilanci e malgrado si sapesse che negli ultimi dieci anni
aveva versato 300 mila dollari a deputati e senatori del congresso americano
per corromperli.

 

Per di più l’agenzia Moody’s è attualmente
sotto inchiesta insieme a Standard & Poor’s, per aver manipolato il
mercato con dati falsi sui titoli tossici.

 

Inoltre Moody’s alla pari di altre agenzie,
viene pagata dalle stesse società su cui è chiamata a esprimere giudizi di
redimibilità. Allo stesso modo le banche e i gruppi finanziari investitori, i fondi
privati
, nelle agenzie si servono degli stessi rating con cui acquistano
prodotti finanziari sul mercato.

 

Da una agenzia privata,
che ha interessi privati legati alle stesse società che la finanziano non
possiamo accettare pagelle che si permettano di mettere in discussione i nostri
diritti.

 

Speriamo che le elezioni
in Italia ci siano prima possibile e vorrei invitare tutti a partecipare,
candidarsi, impegnarsi in prima persona nella campagna elettorale perché
possiamo sicuramente superare la crisi affrontando i veri problemi che
bloccano veramente lo sviluppo e la crescita: la corruzione, l’evasione e
l’elusione fiscale, i costi della politica e le esternalizzazioni che affossano
il bilancio pubblico.

 

Difendiamo la democrazia
dai privati che vorrebbero commissariarcela.

 

 

 

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