Rilanciamo l’impegno politico

Rilanciamo l’impegno politico dentro i
partiti, primarie dalla base

Oggi leggevo nella stampa olandese del grande successo del premier Monti sostenuto dal 60% degli italiani. Penso a
quel 40% che invece non crede che sia giusto risanare sempre e solo a spese dei dipendenti pubblici, dei pensionati e di chi è a libro paga. Non solo ma credo sia assolutamente sbagliato smantellare i diritti dei lavoratori e allargare l’esercito dei precari. A questo portano le decisioni dettate da un fondamentalismo del
libero mercato, che pensa di salvare il capitalismo malato e fallito iniettando nella società dosi sempre maggiori di capitalismo. Tralasciamo poi di commentare sulla chimera della liberalizzazioni che come al solito si tradurranno in un nulla di fatto per quanto riguarda i vantaggi per i cittadini, mentre tutti gli svantaggi della stretta economica peseranno sempre solo su di loro.

Ma sì sa, le grandi lobby fanno appunto lobby e non c’è nessuno, o molto pochi che fanno i lobbyisti dei cittadini.

Purtroppo gli italiani reagiscono fidandosi sempre meno dei partiti a cui solo il 4% darebbe la fiducia stando
alle indagini di mercato della Demos. E’comprensibile, è umano, ma l’apatia e l’astensionismo non portano a nulla.

 E’ un grosso errore allontanarsi dalla forme di organizzazione politiche e sindacali, e ritrovarsi da soli come individui a difendersi dalla dittatura dei mercati finanziari che oltre a schiacciare è invisibile, un mostro kafkiano che controlla tutto e soprattutto è sempre pronto a punire con nuove imposizioni,
nuovi tagli, nuova riduzione di diritti sindacali, del lavoro. Nessun
investimento nel futuro, nessun incoraggiamento dello studio, del merito, della produttività, dell’imprenditorialità. Uno stato che si ritira sempre più e punisce solo mentre le forze oscure e sbandate dei mercati si allargano sempre più sgovernando il mondo.

Credo che sia invece molto più giusto
ricostruire dal di dentro le forme di organizzazione politica, cercare
sinergie, reclamare democrazia, rispetto del pluralismo e rappresentatività anche dentro i partiti.

Le primarie dalla base potrebbero rappresentare una vera e propria rivoluzione copernicana, la riscoperta del
valore dell’impegno politico che si concretizza nella ricerca del bene comune e nella cooperazione per raggiungerlo.

Dovremmo smetterla di ripetere il ritornello che tutti i politici sono corrotti, ma insomma, noi siamo corrotti?  No, allora cerchiamo di diventare noi i politici nuovi e metterci in gioco in prima persona. Invece di allontanarci dalla politica, torniamo a fare politica in modo ancora più assertivo.

Cerchiamo di sfruttare questo grave momento di crisi per superare i nostri egoismi e collaborare dentro i partiti e le organizzazioni verso il ripristino della democrazia elettiva, secondo cui
tutti partecipano veramente ad eleggere non solo i propri candidati, ma anche i loro quadri e dirigenti.

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